Le radici e i rami dello Yoga
Se curiamo l’albero dalle radici la pianta crescerà in maniera armoniosa.
Iniziamo dagli Yama e Niyama che ci permettono di conoscere meglio le nostre energie, passioni, inquietudini che si muovono dentro di noi e indirizzarle a nostro vantaggio.
Le radici e i rami dello yoga sono regole che ci permettono di inserirci nella danza cosmica.
In occidente lo Yoga è conosciuto soprattutto come pratica di asana, qualche tecnica di respirazione e poco più, questa è una visione assai limitata.
Lo yoga è un percorso spirituale che fornisce al praticante le tecniche e le conoscenze necessarie ad entrare in contatto e ricongiungersi con il suo sé.
E’ una scienza pratica millenaria e riguarda non solo il benessere fisico dell’uomo, ma anche e soprattutto quello morale, mentale e spirituale…. la sua pratica aiuta l’essere umano a sviluppare nella sua interezza.
Il termine yoga dal sanscrito significa “aggiogare”, “unione”; pertanto non è corretto considerarlo semplicemente come un esercizio!
Uno dei più importanti testi dello yoga classico è lo “Yoga Sutra” di Patanjali ;195 brevi aforismi che descrivono la pratica e i mezzi tramite cui raggiungere lo yoga, l’unione che la mente razionale non può comprendere.
Egli definisce lo yoga anche come citta vrtti nirodhah : “cessazione delle fluttuazioni della mente”, l’assenza di pensiero che permette di accettare il suo stato naturale, di comprendere chi sei in relazione con il tutto.
Vengono elencati le radici e i rami dello yoga: le radici da cui uno yogi dovrebbe partire…. passi necessari per crescere nella pratica.
La pratica degli asana senza il sostegno degli Yama e Niyama, che sono i primi due gradini, è semplice acrobazia.
Come quando si costruisce una casa si deve partire dalle fondamenta perchè sia stabile!
Così nella pratica dello yoga si dovrebbe procedere per stadi partendo dalla base altrimenti non può esistere una personalità completa.
Questi gradini non sono da salite e superare per passare al successivo, ma sono come membra di un unico corpo, come le radici e rami di un albero sono l’albero stesso.
Sono delle pratiche di comportamento da osservare sempre nella vita quotidiana di uno yogi.
Patanjali sostiene che prima di tutto bisogna purificare i propri comportamenti, le proprie attitudini verso gli altri e verso se stessi…. poi mantenere il corpo in salute e la mente allenata per poter essere pronti per la concentrazione e la meditazione fino all’esperienza diretta dello stato di Samadhi.
Se curiamo l’albero dalle radici la pianta crescerà in maniera armoniosa.
Iniziamo dagli Yama e Niyama che ci permettono di conoscere meglio le nostre energie, passioni, inquietudini che si muovono dentro di noi e indirizzarle a nostro vantaggio.
Sono regole che ci permettono di inserirci nella danza cosmica.
Il cambiamento esteriore promuove il cambiamento interiore!
Lo yoga ci suggerisce di cambiare prima il nostro atteggiamento, come mangiamo, le nostre parole… così piano piano cambiamo interiormente e anche il nostro modo di pensare cambia, la nostra consapevolezza cambia.
In occidente siamo abituati prima a capire e poi cambiare… iniziamo a cambiare poi tutto sarà più chiaro!
Nei prossimi articoli andremo a scoprire passo dopo passo ogni radice e poi i rami dello Yoga, illustrandone uno ad uno.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!