Punti Marmāṇi
I punti Marmāṇi sono zone vulnerabili e sensibili, punti di pressione sul corpo che servono per la diagnosi e per il trattamento del disturbo e per promuovere salute e longevità.
“मर्मणि नाम मांस सिरास्नायुसंध्यस्थिसन्निपातास्तेषु स्वभावत एव प्रणास्तिष्ठन्ति। (सु. श. 6/6)”
Dalla Suśruta Saṃithā
“Marmāṇi nāma māṃsa sirā snāyu asthi sandhi sannipatah; teśu svabhāvata eva prānatiśtanti”
Archarya Suśruta definisce Marma il luogo anatomico dove Māṃsa (tessuto muscolare), Sirā (vasi sangiugni), Snāyu (legamenti), Sandhi (articolazioni) e Asthi (tessuto osseo) si incontrano insieme ed è anche il luogo dove risiede il Prāṇa (energia vitale) del corpo.
Sono zone vulnerabili e sensibili, punti di pressione sul corpo che servono per la diagnosi e per il trattamento del disturbo e per promuovere salute e longevità.
Sono parte integrante di tutte le terapie ayurvediche dal semplice auto-trattamento alle procedure più complesse, visto che il corpo non è soltanto una massa fisica, ma è soprattutto un intricato campo energetico dotato di punti di potere tramite cui possiamo controllare tanto i processi fisiologici quanto quelli psicologici, perchè come sappiamo il primo obbiettivo dell’Āyurveda è la prevenzione per mantenere la persona in salute o riportarla in salute se c’è uno squilibrio.
Quando sono manipolati i Marmāṇi possono alterare tanto la funzione organica quanto la condizione strutturale del corpo, cambia la biochimica del corpo tramite il giusto impiego dei Marmāṇi l’energia fisica e mentale può essere coscientemente aumentata, diminuita o deviata seguendo una procedura che mira alla trasformazione; il corpo, infatti, produce esattamente ciò di cui ha bisogno inclusi ormoni e sostanze neurochimiche per aiutare nella guarigione generale attraverso i livelli mentali e fisici.
Essi sono i centri della forza vitale del Prāṇa, fungono da interruttori pranici utilizzabili per alzare o per abbassare, accendere o spegnere il Prāṇa nelle varie zone del corpo, tramite la manipolazione dei Marmāṇi è possibile eliminare i blocchi energetici, migliorare il flusso energetico e risvegliare riserve energetiche nascoste.
In questi punti si accumulano tossine, stress ed emozioni negative che, talvolta, sono trattenute per anni, e la malattia si riflette in dolori, blocchi o gonfiori di queste aree prima ancora di manifestarsi esternamente con i vari sintomi.
I dettagli sui Marmāṇi sono presenti nei Veda, Upaniṣad, Purāṇa e in varie letterature del Tamil, ma anche nell’antica arte marziale chiamata Kalaripayattu che utilizzava la conoscenza di questi punti.
Secondo Suśruta, grande maestro ayurvedico dell’antichità, in ogni procedura chirurgica sarebbe essenziale conoscere i punti Marmāṇi quanto i nervi, muscoli, ossa, vasi sanguigni; esso, sostiene inoltre, che sono punti in cui i tre doṣa (vata, pitta e kapha) sono presenti accompagnati dalle loro forme sottili Prāṇa, Tejas e Ojas e i tre guṇa: Sattva, Rajas, Tamas, questo significa che i Marmāṇi controllano la forma esteriore dei doṣa ma anche le loro essenze interne e la mente.
Il termine Marman deriva dalla radice sanscrita Mṛ con la quale si forma la parola Mṛtyu che significa morte, infatti i principali sono punti mortali; nel corpo ce ne sono 107 (compresa la pelle, considerata tessuto connettivo di collegamento dei vari punti sono 108) : 22 sugli arti, 11 ciascuno, 12 sul torace, addome e regione anteriore, 14 sulla parte dietro e 37 sulla testa e collo.
I Marmāṇi si possono classificare a seconda del tessuto su cui sono collocati e vengono così suddivisi:
1- Marmāṇi aventi sede nei muscoli Māṃsamarmāṇi (Talahṛidaya, Indrabasti, Guda, Stanarohita)11
2- Marmāṇi aventi sede nei vasi sanguigni Sirāmarmāṇi (Nīla, Manyā, Apalāpa, Apāṅga, Apastambha, Bahvi, Bṛhatī, Hṛdaya, Lohitākṣa, Nābhi, Pārśvasaṃdhi, Phaṇa, Śṛṅgāṭaka, Sirāmātṛkā, Stanamūla, Sthapanī, Ūrvī) 41
3- Marmāṇi aventi sede nei legamenti Snāyumarmāṇi (Aṃsa, Āṇi, Basti, Kakṣadhara, Kṣipra, Kūrca, Kūrcaśiras, Utkṣepa, Vidhura, Viṭapa) 27
4- Marmāṇi aventi sede nelle ossa Asthimarmāṇi (Aṃsaphalaka, Kaṭīkataruṇa, Kṛkāṭikā, Nitamba, Śaṅkha) 8
5- Marmāṇi aventi sede nelle articolazioni Sandhimarmāṇi (Adhipati, Āvarta, Gulpha, Jānu, Kukundara, Kūrpara, Maṇibandha, Sīmanta) 20
Inoltre possono essere suddivisi in base alla vulnerabilità per una lesione:
1- Sadyaḥprāṇhara (morte istantanea) sono 19, hanno predominanza di Agni (pitta) (Śṛṅgāṭaka, Adhipati, Śaṅkha, Sirāmātṛkā, Guda, Hṛdaya, Basti, Nābhi)
2- Kālāntarprāṇhara (morte lenta) sono 33 hanno predominanza Soma (Kapha) e Agni (pitta)(Sīmanta, Talahṛidaya, Ksipra, Indrabasti, Kaṭīkataruṇa, Apastambha, Pārśvasaṃdhi, Bṛhatī, Nitamba, Stanamūla, Stanarohita, Apalāpa )
3- Viśalyaghnakara (morte se colpiti da un corpo estraneo) sono 3, hanno predominanza Vata (Sthapanī, Utkṣepa)
4- Vikalayakara (invalidità) sono 44, hanno predominanza Soma (Kapha) (Lohitākṣa, Āṇi, Jānu, Ūrvī, Kūrca, Vitapa, Kūrpara, Kukundara, Kaksadhara, Vidhura, Kṛkāṭikā, Aṃsa, Aṃsaphalaka, Apāṅga, Nīla, Manyā, Phaṇa, Āvarta)
5- Rujākara (dolore) sono 8, hanno predominanza Agni (pitta) e Vata o Pancha Mahabutas (i 5 elementi) (Gulpha, Maṇibandha, Kūrcaśiras)
Altresì possono essere classificati a seconda di dove sono localizzati sul corpo:
1- Sakthigat Marmāṇi (arti inferiori) 22 ( Ksipra, Talahṛidaya, Kūrca, Kūrcaśiras, Gulpha, Indrabasti, Jānu, Āṇi, Ūrvī, Lohitākṣa, Vitapa)
2-Bahugat Marmāṇi (arti superiori) 22 (Ksipra, Talahṛidaya, Kūrca, Kūrcaśiras, Maṇibandha, Indrabasti, Kūrpara, Āṇi, Ūrvī, Lohitākṣa, Kaksadhara)
3- Udargat Marmāṇi(Addome) 3 ( Guda, Basti, Nābhi)
4- Vakshagat Marmāṇi (Torace) 9 (Hṛdaya, Stanamūla, Stanarohita, Apalāpa, Apastambha)
5- Prishthagat Marmāṇi (parte posteriore) 14 (Kaṭīkataruṇa, Kukundara, Nitamba, Pārśvasaṃdhi, Bṛhatī, Aṃsa, Aṃsaphalaka)
6- Jatroordhvagat Marmāṇi (sopraclavicolare: collo e testa) 37 collo:(Nīla, Manyā, Kṛkāṭikā, Sirāmātṛkā) testa: (Vidhura, Phaṇa, Apāṅga, Āvarta, Utkṣepa, Śaṅkha, Sthapanī, Sīmanta, Śṛṅgāṭaka, Adhipati)
Possono essere classificati infine a seconda della loro grandezza misurata in aṅguli oppure secondo il loro numero;
Poichè ogni essere umano è unico e irripetibile resta sottinteso che la collocazione dei punti Marmāṇi di ciascun individuo può cambiare in base ad alcuni parametri come la Prakruti (costituzione) o Vikṛti di cui soffre o ha sofferto oppure se ha subito operazioni chirurgiche.
Le grandezze di ciascun Marmāṇi è espressa in aṅguli, ovvero la misura di entrambi i palmi delle mani del paziente (palmi rivolti verso l’alto con i pollici verso l’esterno dalla base indice sx alla base indice dx) diviso 8 .
Stimolando i Marmāṇi con appropriate manipolazioni, trattamenti a base di erbe, applicazione d’impiastri (lepana) o essenze, oppure recitando mantra o utilizzando appropriati colori si possono regolare le funzioni dei doṣa, cosi come i processi fisiologici dell’organismo e quindi favorire il benessere e la salute.
Toccando un punto marman si produce un impulso che viaggiando attraverso le Nāḍī (canali sottili che scorrono dai cakra ai vari punti del corpo) raggiunge il cakra pertinente (centri energetici del corpo sottile situati lungo la colonna vertebrale) che si trova in relazione con il rispettivo Kośa o involucro in cui è avviluppato l’Ātman (il Sé).
Come già detto i Marmāṇi governano l’interfaccia tra il corpo fisico e i corpi sottili, nonché lo scambio di energia e di informazioni tra essi, infatti sono importanti sia per la guarigione del corpo fisico sia di quello sottile, per questo andiamo a vedere come è formato il nostro corpo non fisico.
I livelli dei centri energetici che vanno a costituire il collegamento tra il corpo, mente e la coscienza superiore sono quattro e sono rappresentati da: 5 Kośa (involucri che racchiudono l’ Ātman) – 7 Cakra (centri pranico-energetici situati sulla colonna vertebrale) – 14 Nāḍī (flussi energetici che scorrono dai Cakra a vari punti del corpo) – 107 Marmāṇi (punti situati sul corpo fisico dove scorre il Prāṇa e che viene convogliato da lì in tutto il corpo).
I punti Marmāṇi vengono stimolati durante il trattamento Ayurvedico completo del corpo.. oppure in specifici trattamenti secondo le necessità…. non dimentichiamo che ognuno è unico e irripetibile e in rispetto di questo il bravo terapista deve sempre adattare i trattamenti alla persona che ha davanti in quel momento.
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